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633

Alighieri

Dante - Petrarca, Francesco

Dante col sito, et forma dell’inferno tratta dalla istessa descrittione del poeta

Venezia, Alessandro Paganini, [tra il 1515 e il 1516]. In 24° lungo. Carattere corsivo e gotico, spazi per capitali con letterine guida all’inizio di ogni cantica, tre silografie di cui due a doppia pagina, raffiguranti il Sito et forma dell’Inferno (cc. EE2v-EE3r) e gli schemi dell’Inferno (cc. EE3v-EE4r) e del Purgatorio (c. EE4v), rinforzata la carta A1. Legato con Petrarca, Francesco. Il Petrarcha. [Toscolano, Alessandro Paganini, 1 giugno 1521]. In 24° lungo. Manca il bifolio G4-5 e V6 finale, legatura in pergamena rigida del sec.XVI con titolo al dorso. Al frontespizio del Dante indicazione delle note tipografiche di mano settecentesca.

€ 2.500 - € 3.500

Venduto per € 16.250

Note:
Rarissima edizione della Commedia, la prima in 24°. Il Dantino di Paganino, così soprannominato poiché rappresenta la più piccola edizione rinascimentale del poema, è illustrato da quattro silografie poste in fine al volume, realizzate dal celebre cartografo e incisore veneziano Giovanni Andrea Vavassore, identificato dal monogramma ‘IA' inciso alla prima tavola. Come Aldo reinventò il formato ottavo destinandolo alla letteratura in volgare e ai classici greco-latini, così Paganini, che considerò Manuzio alla stregua di un maestro, fu il vero ideatore del formato in ventiquattresimo, che testimonia non solo l'eclettismo e l'inventiva commerciale del tipografo benacense, ma anche il superamento definitivo di alcuni moduli quattrocenteschi della produzione del libro. L'edizione, dedicata al cardinale Giulio de' Medici, è accolta in una seria inaugurata da Paganino nello stesso anno con le Rime di Petrarca, gli Asolani di Bembo e l'Arcadia di Sannazaro, anch'essi dedicati dallo stampatore a illustri personalità contemporanee e patroni: «Il Dante in ventiquattresimo è dedicato a Giulio de' Medici e fa riferimento all'edizione, nuper excussa, del De rimediis: connessione con un chiaro valore strategico nel catalogo del Paganino, quella di scegliere, quali dedicatari dei più autorizzati autori toscani, i due grandi Medici, personaggi estremamente implicati per tradizione familiare (e non solo) con la cultura volgare. Tanto consapevole è l'operazione che bisognerà pensare la stampa della Commedia proprio a ridosso di quella de De remediis, quindi nel medesimo 1515». (Angela Nuovo, Alessandro Paganino (1509-1538), Padova 1990, p. 28). De Batines I, 77-78. Mambelli, n. 26; Martini, p. 30; Adams D, 337; Baroncelli, 46; Brunet II, 502; Cat. Libri, n. 582; Essling, 540-41; Sander, 2323-24.

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Lotto numero 633, Libri Autografi e Stampe &8211 Asta 127


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