Lettere dattiloscritte firmate e cartolina autografata

Note:
Interessantissime missive di Nobile, note e pubblicate, dove si difende dalle accuse infamanti che gli erano state rivolte al ritorno dall’impresa polare (la celebre storia della Tenda Rossa). Nobile fu accusato di aver abbandonato i suoi uomini e fu costretto a dimettersi da tutte le cariche. Invano, come lo stesso esploratore raccontò anni dopo in una intervista televisiva nell'ambito della trasmissione realizzata dal giornalista Gianni Bisiach, si rivolse direttamente a Benito Mussolini perché la verità storica fosse ristabilita. Nobile aveva in Italo Balbo, ministro della Regia Aeronautica e ardente fascista, un grande nemico che, si suppone, tramò al fine di imporre la propria visione di un'aeronautica priva degli obsoleti e costosi dirigibili. Di fatto, il governo fascista dell'epoca lo abbandonò al suo destino e solo dopo la fine della seconda guerra mondiale il giudizio della commissione d'inchiesta fu sovvertito e Nobile venne riabilitato e promosso al grado di generale.Nella lettera a Mussolini esprime il suo stupore per essergli stato negato “il diritto di difesa che si riconosce a qualunque volgare delinquente. Quelle conclusioni sono basate sull’inganno sul tradimento e sulla calunnia. (...) Io proclamo con fierezza e con sdegno che non vi fu errore di manovra, che la manovra fu perfetta, come poteva essere nelle tremende circostanze in cui si verificò la caduta”. Nella lettera a Turati ribadisce il suo diritto alla difesa, a conoscere “la relazione e gli atti dell’inchiesta, per conoscere quali siano esattamente le critiche rivoltemi e per poterle confutare... intendo di preparare per il Capo del Governo una controrelazione, la quale fornirà la documentazione e la dimostrazione di quanto affermai nella lettera che in data 14 marzo diressi a S.E....”.