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Illustrati - [Accademia ercolanese di archeologia]

Delle antichità di Ercolano

Napoli, Regia stamperia palatina, 1757-1792. In 2°. 9 voll. Frontespizio in rosso e nero, antiporta calcografico al primo tomo, grande ritratto di Ferdinado VI, innumerevoli tavole fuori e nel testo, capilettera figurati calcografici, fioriture, legatura coeva in vitello con intarsio a forma di coppa e cornice in stile etrusco stampata in oro ai piatti, al centro dei piatti iniziali XS sormontate da corona, dorso a sei nervi in pelle rossa con titolo impresso in oro.

€ 6.000 - € 8.000

Venduto per € 8.750

Note:
Le Antichità di Ercolano costituiscono l'opera archeologica piu importante del XVIII secolo e hanno contribuito a plasmare il gusto della cultura europea della fine Settecento e dell'Ottocento. L'opera è il primo frutto del lavoro dell'Accademia Ercolanese, fondata il 13 dicembre 1755 per volere del re Carlo (divenuto poi Carlo III di Spagna). Sotto la Presidenza del marchese Bernardo Tanucci, l'Accademia iniziò immediatamente i lavori per realizzare la pubblicazione degli oggetti rinvenuti negli scavi delle città di Pompei ed Ercolano. I volumi si devono considerare opera comune di tutti gli Accademici Ercolanesi. Il primo volume fu redatto dal segretario Francesco Valletta e fu dedicato a Carlo III, re di Napoli. Anche i volumi successivi furono dedicati dagli Accademici Ercolanesi al loro fondatore, Carlo III, nonostante dal 1759 egli fosse divenuto re di Spagna, lasciando come re a Napoli il figlio terzogenito, Ferdinando IV, allora di soli otto anni, sotto la reggenza del primo ministro Bernardo Tanucci. Per la pubblicazione delle antichità ercolanesi, pompeiane e stabiane, il re Carlo III, oltre alla fondazione dell'Accademia Ercolanese, aveva creato a Portici una scuola di incisori e disegnatori. Tra i nomi dei principali disegnatori che collaborarono alla realizzazione de Le Antichità vanno ricordati Francesco La Vega, Camillo Paderni, Nicola Vanni e Giovanni Morghen. Fra gli incisori, invece, il francese Pierre Gaultier, il fiorentino Filippo Morghen, il napoletano Francesco Cepparoli e il romano Nicola Billy. Lotto non passibile di restituzione.

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Lotto numero 601, Libri Autografi e Stampe &8211 Asta 85


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