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Trissino

Gian Giorgio

La Sophonisba – Canzone del Trissino al santissimo Clemente settimo p.m – Al reveren. mons. Giovan Mattheo Giberti vescovo di Verona, e datario – Oratione del Trissino al Serenissimo Principe di Venetia – Epistola del Trissino de la vita, che dee tenere una donna vedova – I ritratti del Trissino – Epistola del Trissino de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana – [A.Firenzuola] Discacciamento de le nuoue lettere

Roma, per Ludovico Vicentino scrittore e Lautitio Perugino intagliatore, 1524 del mese di luglio. Legato con Canzone del Trissino al santissimo Clemente settimo. 4 cc. Legato con Al reveren. mons. Giovan Mattheo Giberti vescovo di Verona, e datario. 2 cc. Legato con Oratione del Trissino al Serenissimo Principe di Venetia. Ottobre 1524.10 cc. Legato con Epistola del Trissino de la vita, che dee tenere una donna vedova. 12 cc. Legato con I ritratti del Trissino. Ottobre 1524. 16 cc. – Legato con Epistola del Trissino de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana. 8 cc. Legato con Firenzuola, Agnolo. Discacciamento de le nuoue lettere, inutilmente aggiunte ne la lingua toscana. Roma, per Lodouico Vincentino et Lautitio Perugino, 1524 di decembre. 18 cc. Le prime carte con marginali aloni e fioriture, tagli a spruzzo rossi, legatura coeva in pergamena rigida.

€ 13.000 - € 15.000

Venduto per € 16.250

Note:
Interessantissima e rara miscellanea, contenente tutti i più importanti pamphlets del Trissino stampati dall’Arrighi nel 1524. Splendido esemplare dalla biblioteca del Conte Giuseppe Martelli di Firenze, con suo ex libris incollato al verso del foglio di guardia; al contropiatto sigillo rosso in ceralacca con iniziali sottostanti. Nel luglio del 1524 Ludovico Arrighi, detto il Vicentino, stampava del Trissino la Canzone a Clemente VII: era l’inizio di una proficua collaborazione tra i due, Arrighi curò per il suo amico - che ne fece il più ampio elogio - moltissime edizioni, tra cui la famosa Epistola de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana, con la quale il Trissino patrocinava la differenziazione grafica tra u e v e tra i e j, ed aggiungeva due segni greci per distinguere i diversi suoni di e e di o; fedele interprete di tali teorie, l'Arrighi stampatore ne dette esempi concreti che riscossero il plauso dei suo amico, il quale probabilmente acquistò da lui i nuovi caratteri, poiché essi si ritrovano nell'edizione che dell'Epistola, insieme con altre opere del Trissino, curò a Vicenza, qualche anno dopo, Tolomeo Janicolo di Brescia. D'altra parte l'amicizia con il Trissino non impedì al Vicentino di stampare nel dicembre dei 1524 (e cioè dopo un mese circa dall'Epistola, che si colloca tra la seconda metà di ottobre e la prima di novembre di quell'anno) la decisa stroncatura di quelle teorie, fatta dal Firenzuola con il Discacciamento de le nuove lettere inutilmente aggiunte ne la lingua toscana. Gli esperimenti nel disegno delle lettere condotti dall’Arrighi insieme a Trissino delineano un rapporto di simbiosi simile a quello che unì Aldo Manuzio a Griffo. Questi sfuggenti libelli sono un importante capitolo nella storia della tipografia: iniziali esempi di uso del carattere cancelleresco subito imitati quindi da Blado e da altri, crearono una scuola di caratteri corsivi Italici diversi e distinti dalla tradizione iniziata col Virgilio aldino del 1501: "This second school of chancery types is intimately connected with the city of Rome, with the Vatican chancery, and particularly with the work of the scribe Lodovico degli Arrighi of Vincenza, whose typography has been passed over in silence, although he not only produced some of the most beautiful books printed in this, or indeed any period, but also a source of inspiration to better-known printers" in A.F. Johnson and Stanley Morison, “The Fleuron”, n.3, p.25.

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Lotto numero 248, Libri Autografi Stampe &8211 Asta 122


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