Erudito pittore accademico della scuola fiamminga, allievo e assistente di Rubens, Abraham van Diepenbeek lavorò con successo ad Anversa. Attorno alla metà Seicento compì un viaggio di studio in Italia ed è probabilmente dopo il soggiorno italiano che può collocarsi il presente dipinto, la cui forza ancora manierista del personaggio di Plutone convive con la figura di Venere dal bianco incarnato assolutamente fiammingo. Sullo sfondo i cavalli si stagliano contro un cielo nordico, mentre i cigni ai piedi della dea richiamano l’iconografia del carro che usualmente trainano, rimandando alla natura pura della bellezza e dell’amore di lei. Fa da contrasto Plutone, in atto di conversare con Cupido, che pare lo inviti al silenzio, che nel suo collocarsi di fronte a Venere, quasi in opposizione a lei che riposa, ricorda la natura terrena dell’amore e della bellezza nel rispetto della tradizione astrologica. ATTRIBUTED TO ABRAHAM VAN DIEPENBEEK (ANTWERP 1596 – 1675), VENUS, CUPID AND PLUTO, OIL ON COPPER, WITHOUT FRAME, 18,8 X 29,6 CM