Straordinaria documentazione originale relativa alla Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile. Nel 1929 Balbo persuase l’ingegnere Alessandro Marchetti a mettere a punto per l’impresa gli idrovolanti S.55A che sarebbero andati ad equipaggiare uno stormo creato ad hoc a Orbetello. Si scelse di trasvolare l’Atlantico meridionale con dodici apparecchi, a cui la Regia Marina avrebbe fornito appoggio con cinque cacciatorpediniere. Gli idrovolanti partirono infine per la crociera aerea transatlantica Italia-Brasile da Orbetello il 17 dicembre 1930, guidati personalmente da Balbo e dal suo secondo pilota Stefano Cagna, alla volta di Rio de Janeiro, dove arrivarono, non senza lutti e incidenti, il 15 gennaio 1931.Nella prima minuta di telegramma, databile senz’altro al 5 gennaio 1931, scrive alle ore 18:05: “Avvisate il Duce che siamo in vista di Natal stop forse cinque minuti ammariamo stop Siamo in dieci in formazione stop”. Dunque già due equipaggi, rispetto ai 12 partiti da Orbetello, erano caduti. Al verso, a missione conclusa, si legge: “Il C.R. entra nelle acque territoriali italiane stop Primo palpito della Squ[adriglia] Atl[antica] rientrata in Patria è un palpito riconoscente per il Duce. Stop. Evviva Mussolini evviva l’Italia Fascista stop.” Mentre nell’altra minuta si ringrazia il Duce: “A nome mio e dei miei equipaggi ringrazio vivamente V.E. per le alte riconoscenze riaffermando ferma volontà servire attraverso i più ardui cimenti l’ala fascista di V.E. rialzata fino ai fasti delle più ambite vittorie. Stop. Gen. Italo Balbo”. E in tema di riconoscimento il Comandante balbo non può dimenticare i compagni caduti nella trasvolata, cui si riferisce il telegramma accluso, dove trasmette al Direttore Generale del personale militare diverse proposte di “medaglie d’oro al valore aeronautico alla memoria”, segue elenco dei caduti. Al decollo un incidente coinvolge l’I-RECA (perde la vita il sergente Fois) e l’I-BOER (perde la vita l’intero equipaggio). Al decollo da Natal un incidente coinvolge l’I-RECA (perde la vita il sergente Fois) e l’I-BOER (perde la vita l’intero equipaggio). Durante la trasvolata ammarano l’I-DONA, che riesce a riprendere il volo, e l’I-BAIS, disperso. Giunti a Rio Balbo si sente in dovere di mandare il telegramma sopra indicato.