Originariamente ideato e inizialmente elaborato nel 1930, Requiem è un’opera inedita di Marie-Laure de Noailles, al secolo Marie-Laure Henriette Anne Bischoffsheim divenuta Viscontessa di Noailles a seguito del suo matrimonio nel 1923 con il Visconte Charles de Noailles. Al frontespizio si legge in inchiostro verde: “Seul exemplaire imprimé du Requiem G.L.M. Septembre 1939”, mentre con successivo inchiostro nero corregge “changé le titre en 1966 Marie Laure le Chateau des Alpes”. Ma in realtà anche nel 1966 l’opera non fu mai edita, certamente perché a trent’anni di distanza gli umori che componevano quel surreale e fantastico racconto non sarebbero stati più compresi. La Parigi anni Trenta che aveva visto Marie-Laure primeggiare come musa e amante di Cocteau, Bunuel, Dalì e altri artisti, si riflette nelle pagine un po’ lugubri di Requiem, il cui inizio è senz’altro emblematico: “La Mort habite un chateau des Alpes. Elle s’entoure de meubles luisants d’un gout peremptoire, de chats fantomes aux orbites vides et de volières caquetantes d’oiseaux des enfers, de corbeaux, de toucans et de rossignols d’Asie. Ses fenetres s’ouvrent sur un amoncellemente de neige, sur un parc du silence des montagnes. il est aussi malaisé de determiner l’age de la Mort que la date du deluge de la Bible….La mort est infatigable comme un torrent de son pays. (…)”.Tutto da studiare