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Edera di m. Bartholomeo Carli de Piccolomini nobil senese

Apparentemente la seconda edizione, uscita lo stesso anno della prima di Zoppino, stampata probabilmente a Siena come si ricava dall’epistola dedicatoria. Nato a Siena nell’anno 1503 da una famiglia di “grandi”, il ramo Carli dei Piccolomini, era figlio di Pietro e di Francesca Pecci. Come precettori di lingua latina ebbe Francesco da Foligno e Pietro Marino; come maestro di greco seguì Bernardino Bellanti di Siena. Storia, astrologia, cosmografia, matematica (oltre alla musica e alla pittura) completarono la sua educazione di “perfetto gentiluomo”. Successivamente il Carli si dedicò agli studi filosofici ponendosi sotto la guida dell’aristotelico senese Antonio Cataneo. Con il nome di Attaccato fu tra i primi ad essere ricevuto nell’Accademia degli Intronati; in precedenza aveva fatto parte dell'”Accademia grande”. Nel 1525 entrò nella vita amministrativa e politica cittadina sostituendo Lodovico Sergardi nella funzione di cancelliere della Repubblica (4 aprile) e fu riconfermato nell’incarico anche nell’anno 1529. Il Carli raggiunse notorietà di “elegantissimo poeta toscano” imitando le Metamorfosi ovidiane (Edera, Venezia 1543) e traducendo una parte dell’Eneide virgiliana in versi sciolti.

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