Seconda edizione, rara, di questo poemetto in ottava rima, opera del gioielliere veneziano Alessandro Caràvia. Riporta le “calate”, cioè le serenate, che il vecchio Naspo intona alla sua Caterina, detta “biriota” perchè proveniente dalla contrada malfamata di Biri, rifugio di vagabondi e prostitute, ben raffigurate nelle nitide incisioni xilografiche. Brunet IV, 15-16; Gamba, Serie degli impressi in dialetto veneziano, Venezia 1832, p. 83.