Ringraziamo il professor Angelo Mazza e il professor Marco Tanzi per aver suggerito la presente attribuzione dopo aver visionato l’opera in originale.Il dipinto, dato per disperso e ritrovato in occasione di questa vendita, era noto agli studiosi da fotografie in bianco e nero, anteriori al 1963, presso il Bildarchiv di Marburg, con un’attribuzione a Francesco del Cossa e un’indicazione di provenienza dalla collezione Marinucci di Roma (neg. n. 301. 119-124).Di Filippo da Verona si hanno scarse notizie biografiche. La sua prima opera documentata e datata è l’affresco con l’Apparizione di S. Antonio al Beato Luca Belludi, eseguito nel 1510 nella Scuola del Santo a Padova. Lo stile delle prime opere mostra una forte influenza dei modi di Cima da Conegliano, che elaborò la lezione di Giambellino in terraferma, e di Vittore Carpaccio, pittore dei teleri delle grandi Scuole della Serenissima. Successivamente il pittore sviluppò un senso costruttivo e del colore mutuato dalle opere giovanili di Lorenzo Lotto e dalla corrente di sperimentalismo anticlassico maturato all’inizio del Cinquecento, di cui Lotto fu uno dei maggiori esponenti, e che si diffuse in Lombardia, tra Lodi e Cremona. A questa seconda fase dell’attività dell’artista si possono riferire la pala del Museo Civico di Fabriano con la Madonna e il Bambino tra i Santi Nicola e Pietro, la grande Scena di caccia in collezione privata parigina e una Madonna con Bambino e San Giovannino nello Spencer Museum of Art di Lawrence (KS, USA). Il dipinto qui presentato probabilmente si inserisce nel periodo della maturità del pittore, per la consistenza dei volumi e soprattutto per la resa fantastica del paesaggio, onirica interpretazione della natura propria dell’Antirinascimento di cui Filippo da Verona fu originale interprete.FILIPPO DA VERONA (VERONA AROUND 1480 – 1520), MADONNA WITH THE CHILD. OIL ON BOARD, 93 X 58 CM