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Les Poesies d’Horace

Stupendo cimelio foscoliano: un volume della sua biblioteca personale, donato ad una delle più illustre poetesse dell’Ottocento. Al verso della carta dell’occhiello si legge: “Ugo Foscolo firenze M.DCCC.I. Alla Signora Massimina Rosellini MDCCCXIII”. Massimina Fantastici Rosellini (Firenze, 8 giugno 1789 – Lucca, 24 gennaio 1859) è stata una scrittrice e poetessa italiana. Nel 1810 comincia il poemetto Cefalo e Procri (pubblicato poi a Rovigo nel 1835), un breve componimento sull’amore tra i due protagonisti, ostacolato da Aurora e poi risolto da Diana. L’opera viene letta, apprezzata e postillata da Ugo Foscolo, che la scopre. Del 1812 sono i versi pubblicati a Pisa, nella raccolta Per la Venere italica scolpita da Antonio Canova, comprendente testi di altri undici poeti, uno dei risultati più interessanti del neoclassicismo dell’epoca. Molto attiva nella vita letteraria fiorentina, è iscritta, a partire dal 1807 sino al 1852, a molte accademie e frequenta abitualmente il salotto di Luisa di Stolberg-Gedern (Louise-Maximilienne de Stolberg) Contessa d’Albany, a Palazzo Gianfigliazzi, dove conosce in gioventù, appunto, Ugo Foscolo, a cui sottopone spesso i suoi scritti e al quale resterà legata da stima e amicizia. Il Foscolo, fra l’altro, della poetessa scrisse: « La Massimina mi s’è fatta – e il torto è mio tutto – più amica che amante; s’io ora volessi ch’ella sospirasse… » Ugo Foscolo, Epistolario volume 17, dell’Edizione nazionale delle Opere di Ugo Foscolo.

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