Girolamo Amelònghi, detto il Gobbo di Pisa, è stato un poeta burlesco fiorito verso la metà del ‘500. Vissuto a Firenze nella cerchia dello Stradino e del Lasca, la sua figura è legata all’ambiente dell’Accademia fiorentina; scrisse, oltre a capitoli, madrigali e canti carnascialeschi, La Gigantea (1547) in 128 ottave, uno dei primi poemi eroicomici italiani, sulla guerra dei giganti contro gli dèi, ove è evidente il gusto del macabro e dell’iperbolico, chiara anticipazione della poetica barocca.