Interessante il primo documento, dove si descrive la costruzioni di tre mulini che da S.Pietro in Montorio si disponevano a ricevere l’acqua Paolina del Lago di Bracciano in direzione di Porta S.Pancrazio, qui raffigurata nella sua forma medievale. Nel secondo documento, dettagliata analisi dei costi e profitti degi acquedotti romani agli inizi dell’Ottocento, si menzionano i medesimi mulini che fece erigere Innocenzo XI “con scudi diciotto mila presi dai Fondi, e sopravvanzi della Cassa degli Acquedotti…cogli stessi fondi, e sopravvanzi Clemente XII inalzò il maestoso prospetto della Fontana di Trevi, Alessandro VII la Fontana di Acquacetosa, e Benedetto XIII non solo donò vistosa quantità di acque ai P.P.Domenicani, ma prescrisse inoltre, che si condottasse loro l’acqua concessa, e così di altre sovrane beneficenze.”