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Della poesia rappresentativa & del modo di rappresentare le favole sceniche

EDIZIONE ORIGINALE RARA di questo trattato sulla prassi teatrale, l’institutio scenica, fondamentale testo nella storia della drammaturgia e della critica teatrale del tardo Rinascimento e del primo Barocco. L’Ingegneri (1550-1613) afferma che il diletto e “la forza della tragedia” aumentano grazie alla “nobiltà dell’apparato”: quindi, oltre al valore assoluto del testo creato dal poeta (come vuole Aristotele), occorre la messa in scena che invece spetta al regista. Esalta il nuovo genere di poesia scenica, la pastorale, rispetto agli spettacoli tragici, malinconici e di poca rappresentabilità. L’autore, con l’autorizzazione del duca di Parma, curò la prima edizione completa della Gerusalemme liberata (1581) di Torquato Tasso, con il quale fu in stretti rapporti di amicizia.

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