EDIZIONE ORIGINALE del piu importante testo italiano sull’arte della memoria, opera del divino Camillo (Portogruaro 1479- Milano 1544) come venne etichettato dai suoi contemporanei in ragione del suo miracoloso e sublime progetto di Teatro. Si trattava in sostanza di risistemare organicamente (e visibilmente) I’intero scibile umano, intrecciando una base astrologico-cabalistica ad un impianto retorico ciceroniano: il tutto reso fruibile attraverso un grandioso anfiteatro ligneo (mai realizzato) innalzato per sette gradi o scalini, separati da sette corsie corrispondenti ai setti pianeti, introdotte da porte decorate da immagini simboliche e vari cartigli che introducevano alla materia del mondo, analiticamente scomposta. Non essendoci conservata alcuna rappresentazione del Teatro, l’unica testimonianza attendibile rimane la presente opera, curata da Girolamo Muzio, che di Camillo fu amico e discepolo. Frances A.Yates, L’arte della meomoria, Torino, Einaudi, 1972 e 1993, pp.121-159; Lina Bolzoni, La stanza della memoria, Torino, Einaudi, 1995, sub indice.