It En
Home » Discorso di Lecco

Discorso di Lecco

Straordinario manoscritto carducciano, di uno dei suoi più celebri discorsi celebrativi. Un esempio limpido e altissimo di prosa oratoria. L’11 ottobre 1891 fu inaugurata a Lecco la statua rappresentante Manzoni nell’omonima piazza, opera dello scultore Francesco Confalonieri. Per l’occasione, nell’Hotel Croce di Malta, Giosue Carducci pronunciò un celeberrimo discorso che servì a sfatare l’avversione del poeta per il grande romanziere. Carducci rappresentava l’Università di Bologna, e il discorso venne quindi pubblicato sul Resto del Carlino, accompagnato da una lettera al Direttore. Lettera e discorso figurano ora nell’Ed.Naz, XX 419 e ss.. Sia la lettera che il testo autografo del discorso, con tutte le sue correzioni e revisioni, sono qui offerti per illuminare ulteriormente un capitolo di storia letteraria carduccina, o direi italiana. Se da un lato Carducci ammette il proprio torto, ovvero le riserve nei confronti della religiosità del Gran Lombardo, dall’altro ripete le tante ragioni della sua venerazione per il poeta e per il romanziere, quel creatore intimamente laico anche se strumentalizzato dall’alto clero. Celeberrima la formula conclusiva e geniale con cui sintetizza l’arte dei tre grandi lombardi: “la moralità co ‘l Parini, la realtà co ‘l Porta, la verità co ‘l Manzoni.” “E come la verità intuita in tutti i suoi aspetti da un grande e sereno intelletto, da un animo alto e puro, diviene per se stessa “idealità”, io applaudo alla interezza dell’arte in Alessandro Manzoni. Viva l’Italia!” La confessione è così schietta da parere entusiastica. Ricredutosi o no, certamente Carducci scopre con questo discorso le sue grandi, personali affinità col Gran Lombardo.

Videos

News