Il nome dell’autore si desume da: Melzi, G. B. Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani, vol. 3., p. 158. Illustrazioni calcografiche con Marcolfa e Bertoldo sui frontespizi. Il testo italiano è quello in ottava rima pubblicato da Lelio della Volpe nel 1736.Rarissima opera figurata con la traduzione in veneziano del celebre Bertoldo di G.C. Croce, e della sua continuazione con il libro che tratta delle avventure del grullo Bertoldino e infine del sagace Cacasenno, ideato da Adriano Banchieri. La versione in dialetto è dell’avvocato veneziano Giuseppe Pichi, ma oltre a lui questa singolare edizione si avvale della collaborazione del letterato ferrarese Giovanni Andrea Barotti, che firma la dotta nota iniziale con le “Dichiarazioni d’alquanti vocaboli Contenuti nel testo toscan della presente opera “; numerosi altri autori dell’epoca, fra i quali Marescotti e Baruffaldi, hanno inoltre partecipato alla cura dell’opera, e il loro contributo è puntualmente segnalato nell’Indice degli Autori apposto dopo i frontespizi dei tre libri.