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Pietro Antonio Magatti

Varese 1691 - 1767

Davide risparmia la vita di Saul

olio su tela originale, cm 334 x 236

€ 40.000 - € 60.000

Venduto per € 30.000

Note:
L'attribuzione del presente dipinto è stata avanzata sulla base di fotografie a colori dal dottor Francesco Gonzales, a cui siamo grati. Il dr. Gonzales vi ha rilevato le pennellate vibranti ed i tagli in controluce delle figure in primo piano, tipiche del pittore. Ringraziamo il professor Francesco Frangi per aver confermato l'attribuzione dell'opera a Magatti su fotografie a colori. Il professor Frangi ci ha segnalato un dipinto di composizione identica ma di minor formato, offerto a Semenzato, Venezia, 17 aprile 2005, lotto 6 (olio su tela, cm 95x63). L'opera passata a Venezia era catalogata come 'Donato Creti' mentre secondo lo studioso anch'essa andava certamente ascritta a Magatti. Un interessante confronto, soprattutto per la dinamica figura di Davide con l'elmo piumato, si trova nel dipinto di Magatti di formato analogo al nostro ma sviluppato in orizzontale, Eraclio costringe Siroe ad abbandonare la Croce (olio su tela, cm 235x350), a Milano, Quadreria del Duomo (cfr. La pittura lombarda del Settecento, a cura di M. Bona Castellotti, Milano, 1986, fig. 434). Come gentilmente segnalatoci dal professor Lino Moretti, l'episodio è tratto dal libro di Samuele (I, 26), in cui David dà prova della sua clemenza salvando la vita a Saul, re d'Israele. Il pittore si è attenuto piuttosto fedelmente al testo biblico, a partire dall'accampamento che fa da ambientazione all'azione, arricchito da una piramide che svetta in lontananza. Il libro di Samuele recita: "Allora Davide si alzò e venne al luogo dove si era accampato Saul. […] Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte, ed ecco Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner [figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul] con la truppa dormiva all'intorno. Abisài disse a Davide: 'Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo'. Ma Davide disse ad Abisài: 'Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?'. Davide soggiunse: 'Per la vita del Signore, solo il Signore lo colpirà o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà tolto di mezzo. Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta presso il suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene'. Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore." Per esigenze d'impatto scenico, Magatti ha messo in primo piano la lancia del re appoggiata su un sasso, allontanandosi in questo dalla fonte biblica. Di tale licenza poetica, o meglio pittorica, fa parte anche un altro dettaglio dalla forte valenza simbolica. In primo piano, dietro alla lancia, a circa metà della sua lunghezza e quasi tangente ad essa, figura la corona di Saul, simbolo del suo potere. Essa sta in equilibrio instabile, come una moneta che ruota su se stessa prima di cadere a terra. Quando arriverà il momento, allora la corona di Saul, che ha perso il favore del Signore per essersi rifiutato di sterminare gli Amaleciti e tutto ciò che apparteneva loro, sarà trasferita al giovane David, prescelto tra i figli di Iesse come nuovo re d'Israele. La presenza nello studio di Magatti di un modello della composizione in formato più piccolo può verosimilmente essere legato alla stessa committenza. A giudicare dalla riproduzione nel catalogo Semenzato, il dipinto passato a Venezia ci farebbe propendere per un'opera d'après eseguita con la collaborazione di un allievo piuttosto che il bozzetto della tela qui offerta. Infatti, complice il fatto che il dipinto nel lotto è in prima tela, la pittura mantiene qui la freschezza delle pennellate ed i passaggi di tono. Aspetti questi meno evidenti nel dipinto veneziano, che presenta invece un modellato più rigido dei personaggi e dettagli più meccanici. Nell'esemplare Semenzato tale sommarietà coinvolge anche lo sfondo: la tenda a mezza distanza è sollevata formando un sacco sospeso. Va comunque osservata una differenza nella corona di Saul in primo piano che nel dipinto veneziano è ancora più in bilico ma irrealisticamente immobile nel vuoto. Antonio Magatti, dopo essersi formato a Bologna presso Gian Gioseffo del Sole, lavorò principalmente a Varese, a Milano e a Pavia. Si dedicò soprattutto alle committenze sacre, decorando chiese, abbazie e cappelle sia nella sua città natale, sia in altri centri lombardi. Cospicua e prolungata nel tempo fu la sua collaborazione con i Frati Francescani Minori Osservanti, dai quali ricevette numerose commissioni. Dalla formazione bolognese derivò il modo di impaginare le composizioni secondo modelli del classicismo emiliano, che nel corso della sua carriera verranno fusi con elementi del tenebrismo veneto dell'epoca. Durante l'attività matura il pittore si orientò verso la maniera elegante e leggiadra tipica del rococò, con pennellate ampie e trasparenti, dalla cromia sempre più chiara e luminosa. PIETRO ANTONIO MAGATTI (VARESE 1691 - 1767) DAVID SPARES SAUL’S LIFE, OIL ON UNLINED CANVAS, 334 X 236 CM

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Lotto numero 51, Dipinti Antichi e del XIX secolo &8211 Asta 91


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