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116

Fellini

Federico

Disegni

Serie di 15 disegni a matita incollati su cartoncini e montati in passepartout, varie misure, raffiguranti scene del set, singole caricature dei vari personaggi della Produzione, inclusi due autoritratti del regista uno a dorso di un cammello e il secondo a passeggio nel deserto.

€ 12.000 - € 1.942

Lotto non venduto

Note:
I primi disegni di Fellini sul suo primo set cinematografico. “Perché disegno i personaggi dei miei film? Perché prendo appunti grafici delle loro facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe, delle persone che vengono a trovarmi in ufficio? Forse l’ho già detto che è un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare qualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell'insignificanza, ma che mi sembra abbia comunque a che fare col film, e velatamente mi parla di lui.” (Federico Fellini). E’ il 1942 e Fellini, ventiduenne, viene assunto come sceneggiatorie per un film tratto dal romanzo di E.Salgari, I cavalieri del deserto o Gli ultimi Tuareg, prodotto dall’ACI film (Alleanza Cinematografica Italiana) di Vittorio Mussolini. Della troupe, diretta dal regista Gino Talamo, fa parte anche Osvaldo Valenti come sceneggiatore a fianco di Fellini. Nel cast figurano, oltre allo stesso Valenti, Guido Celano, Luisa Ferida e Primo Carnera. Il titolo del film non è ancora stabilito, ma la troupe intanto si reca a Tripoli a girare gli esterni e lì, come testimonia Celano: “(...) il regista Talamo si ammalò, anzi ebbe un incidente automobilistico, e allora Fellini mi disse: ‘Guidone, che dici? Lo faccio io?’ E allora tra me e Valenti cercavamo di fargli fare la regia a Fellini. Infatti Fellini venne a girare le prime scene, perché Talamo era malato. Facemmo questa roba di fantasia con i cavalli, con gli arabi, con me. E poi, invece, Giacosi che era l’organizzatore, disse: ‘Sono stato dal Generale Bastico, al Comando di Tripoli, e m’ha detto che dobbiamo andar via (...)’. E allora ci fu questo viaggio un po’ disastroso: gli Spitfire mitragliavano e noi dovevamo volar a fior d’acqua. Insomma, come Dio ha voluto, siamo tornati a Roma. Io, Fellini, e tutti quanti”. Il film non verrà mai portato a termine. Fellini, sul set di quella che fu la sua prima regia sebbene “in sostituzione”, realizza i presenti quindici disegni, che rappresentano l’unica tangibile testimonianza di quell’esperienza. Due disegni, gli autoritratti di Fellini, sono pubblicati nel volume Federico Fellini. A cura di Lietta Tornabuoni. Milano, Rizzoli, 1995. pp.386-387.

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Lotto numero 116, Libri Autografi e Stampe &8211 Asta 88


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